INEDITO
Sezione romanzo(In corsivo l’opera selezionata)
- Annalinda Buffetti – “Il viaggio vol. 1 – Il finocchio selvatico sa d’anice” – Lissone (Milano)
Una lettura avvincente, impreziosita dalla consapevolezza che le vicende riportate siano quelle realmente vissute durante la guerra dalla famiglia dell’Autrice, partita da Livorno per cercare rifugio in una Lombardia che non corrisponde esattamente alla terra promessa. La scrittura diventa sempre più sicura col procedere della storia, i personaggi sono ben delineati e l’uso del dialetto crea sensazioni piacevoli e gustosi malintesi. - Bruna Franceschini – “Come una lupa con otto zampe” – Brescia
Bianca si ritira nella casa di montagna per poter fare ordine nella sua vita attraverso la scrittura. Margherita in quel paese ci vive, ma è rimasta sempre ai margini della vita sociale, destando la curiosità e il sospetto dei concittadini. La narrazione si snoda con un buon ritmo fino a dipanarsi in una sorta di giallo e rivelare che le due donne, dalla storia a tratti molto diversa, non sono poi così estranee. - Michele Di Mauro – “Kaleido – Il circo delle donne” – Lanciano (Chieti)
Un circo decisamente insolito arriva a distogliere i braccianti dal lavoro nei campi e mette in scena la storia di donne di diverse culture e latitudini. Un linguaggio denso e un incedere ipnotico per un romanzo contaminato dal genere teatrale.
Menzione speciale della Giuria:
- Patrizia Rasetti – “Tre galline e una volpe” – Navacchio (Pisa)
Il gusto delle fiabe narrate davanti al focolare è sempre più raro, ma non per Patrizia Rasetti, che a partire dalla taverna Il Piatto d’Oro del villaggio di Ipsa ci accompagna tra le mirabolanti avventure di una compagnia del tutto speciale, destinate ad avvincere sia grandi che piccini.
Quarti classificati, a pari merito (in ordine alfabetico):
- Alfonso Angrisani – “No voci agenda per oggi” – Roma
- Paola Bigozzi – “Cuore di fiumara” – Arezzo
- Elena Blancato – “Querida” – Trieste
- Giorgia Bruzzone – “Bride – La caccia alle veneri nere” – Genova – Pra’ (Genova)
- Raimondo Caliari – “L’albero dalle foglie irrequiete” – Novate Milanese (Milano)
- Marina Casali – “Donnee (È arrivato l’arrotino)” – Roma
- Stefania Cenciarelli – “Utopia dell’opulenza” – Roma
- Luca De Gaetani – “Novembre ha gli occhi verdi” – Lucca
- Luca Falchi – “Hotel Posta” – Roma
- Sanzio Gamberini – “Gli impacci di un povero prete” – Monterenzio (Bologna)
- Gerardo Giordanelli – “Osteria con uso cucina” – Castiglione Cosentino (Cosenza)
- Ermanno Giraudo – “La mosca cieca” – Cuneo
- Vincenzo Gueglio – “Lo scherzo” – Sestri Levante (Genova)
- Alessandro Izzi – “Il respiro delle onde” – Gaeta (Latina)
- Francesca Lazzeri – “Qualcosa di lieto” – Vinci (Firenze)
- Valentina Mannino – “On-off” – S. G. La Punta (Catania)
- Sandro Manoni – “L’eredità De Cortes” – Venezia
- Chiara Marchesini – “E se tutto accade fuori” – Vicenza
- Maria Francesca Mariano – “La scialletta rossa – Una donna di mafia” – Lecce
- Matteo Mosca – “Provando ad affogare il mare” – Montevarchi (Arezzo)
- Mari Nerocumi – “Le variabili del cerchio” – Roma
- Giovanna Nieddu – “Il narratore” – Ovaro (Udine)
- Alessandra Perotta – “Formentera” – Sesto S. Giovanni (Milano)
- Bruno Previtali – “Il camaleonte pirla” – Suiso (Bergamo)
- Fabiola Sciarratta – “Bloody books” – L’Aquila
- Simone Vesentini – “Una disonesta fortuna sfacciata” – Verona
Sezione racconto (In corsivo l’opera selezionata inserita in antologia)
- Carmina Trillino – “Quarantotto, quarantanove, cinquanta” – Formia (Latina)
Una storia di rabbia e sopravvivenza al dolore e all’assenza, che brilla per la lucidità della voce narrante e fa appassionare alla sorte della protagonista dalla prima all’ultima parola di questo racconto. - Massimo Villivà – “La divisione dei ruoli” – Milano
Massimo Villivà ha la sicurezza dell’Autore di storie lunghe ma la giusta misura per le narrazioni brevi: il suo racconto è un bel lavoro sui personaggi in un contesto di affermazione sociale di sommersi e salvati. - Giuseppe Perciabosco – “Gene recessivo” – Roma
Il ruolo dell’Autore di fantascienza è piuttosto impegnativo: deve narrare una storia inserendola in un mondo quasi sempre immaginario, rendendolo comprensibile senza spiegarlo nei dettagli. Giuseppe Perciabosco ci riesce, rendendo il suo racconto ben congegnato e avvincente.
Menzione speciale della Giuria:
- Lucio Scorzelli – “Filadelfo e Paolina” – Oneglia (Imperia)
Il racconto è giocato su due stili narrativi: uno poetico e struggente, quando racconta l’amore pulito e intenso di due adolescenti qualunque e uno scarno e diretto quando parla della deportazione dei due innamorati nel campo di sterminio di Auschwitz. La realtà è terribilmente spietata e non prevede il lieto fine, ma questa è la forza del testo che mantiene viva la memoria su uno dei periodi storici più bui della nostra storia recente. - Jacopo Iannacci – “Maiolati Spontini” – Trento
Questo racconto ha la capacità di ipnotizzare il lettore, un po’ come la nebbia del paesino di Maiolati Spontini, che fa da sfondo a una storia fuori dai canoni narrativi tradizionali. Scrittura avvincente, con un ritmo e un dinamismo che ricordano il noir, ma anche la black comedy. Il racconto è infarcito di personaggi che entrano ed escono dalla storia senza farlo mai veramente. In questo senso lo scrittore è stato capace di caratterizzarli e renderli riconoscibili. - Gabriella Sperotto – “La maestra della pala” – Belluno
Leggendo questo racconto si fa davvero presto a tornare bambini, a sentire l’ansia di certe paure, ma anche lo stupore, l’ingenuità che diventa meraviglia. Traspare la voglia di insegnare, di promuovere piccoli percorsi virtuosi, nel solco di tradizioni letterarie importanti come lo è stata quella di Gianni Rodari.
Quarti classificati, a pari merito (in ordine alfabetico):
- Renata Adamo – “Condominio notte” – Bologna
- Maurizio Baruffaldi – “L’armonia” – Cinisello (Milano)
- Giorgia Bruzzone – “Il Natale di un foglio di carta” – Genova – Pra’ (Genova)
- Francesco Buccafusca – “Il lanciatore di coltelli” – Torino
- Massimo Cerina – “Il nuovo professore” – Latina
- Tony Colina – “Thigmatithmo” – Calascibetta (Enna)
- Giuliano Conconi – “Un ottimo affare” – Busto Arsizio (Varese)
- Giulia Cordelli – “Il pianto” – Assisi (Perugia)
- Riccardo D’Auria – “Due regine e uno chauffeur” – San Donato Milanese (Milano)
- Antonio De Palma – “Pan” – Napoli
- Paolo Durante – “Klatù, barada, nicto!” – Morlupo (Roma)
- Romano Giammattei – “Sole d’estate” – San Vito (Lucca)
- Nina J. Kors – “Una mattina i tulipani” – Padova
- Lodovico Lindemann – “Deliziosamente struggente” – Verona
- Francesca Caterina Matricoti – “Sushi” – Torino
- Maria Clotilde Pesci Schiavo – “Viaggio di riconciliazione” – Roma
- Tiziana Maria Pulcrano – “Margherita” – Assago (Milano)
- Donatella Sarchini – “Il dono” – Milano
- Fabio Simonini – “Solaio, tra mito e realta” – Pietrasanta (Lucca)
- Michele Raul Trojano – “La libera scelta dell’ingrato Janvier” – Pozzuoli (Napoli)
- Angelo Vaccari – “Un nodo stretto” – Nonantola (Modena)
- Davide Valenti – “Lo sposo occidentale” – Milano
- Anna Vieri – “Tra due guerre” – S. Giovanni Valdarno (Arezzo)
- Anna Maria Zanchetta – “Trasecolando” – Mossano (Vicenza)
Sezione poesia (In corsivo l’opera selezionata inserita in antologia)
- Giulia Cordelli – “Violenza – Microcosmo” – Assisi (Perugia)
Così come la vita non ci riserva solo belle sorprese, la natura non è solo bucoliche armonie e cinguettii e la poesia non serve certo solo a rappresentare struggimenti amorosi: lo ha ben chiaro Giulia Cordelli, che mette in versi un tema difficile da trattare perfino in prosa: “[…] è pur un prato, un cielo stellato, ma è tutto sbagliato”.
A norma dell’art. 12 del bando di concorso non essendo intervenuta in premiazione né di persona né a mezzo delega, la Poetessa risulta esclusivamente vincitrice a titolo nominale e non ha il diritto di accedere nella sua completezza al premio che spetta al primo classificato (Contratto di Edizione). - Edoardo Penoncini – “Mi piacerebbe” – Ferrara
Un componimento in cui lo sguardo dell’Autore va dal particolare all’universale avvalendosi di immagini genuine, tra cui risalta il rosso di bacche selvatiche e papaveri e la purezza dei desideri della voce narrante.
A norma dell’art. 12 del bando di concorso risulta vincitore tecnico in quanto la prima classificata non è presente né di persona né a mezzo delega alla cerimonia di premiazione. - Sara Albanese – “Inverno” – Treviso
Poche manciate di versi che dipingono immagini suggestive e rappresentano un bel dialogo con la natura, dal linguaggio misurato ed evocativo.
Menzione speciale della Giuria:
- Donatella Pardini – “Sola…” – Camaiore (Lucca)
In questa poesia che parla di solitudine si avverte il ritmo dell’inquietudine e l’uso di aggettivi che, nella loro musicalità, trascinano fin da subito in un disagio noto, che tutti prima o poi provano sulla propria pelle. La descrizione, da parte della Poetessa, di un sentimento contraddittorio e difficile come la solitudine, è tanto immediata e calzante da proiettare il lettore in una dimensione in cui ci si sente nudi, incapaci di ricordare chi siamo, di mantenere un legame con le nostre stesse radici. E della solitudine si avverte anche la forza prorompente e distruttiva che viene descritta nell’ultimo verso in cui il battito del cuore si smorza e la passione non trova più il conforto irrinunciabile dell’emozione che lo fa battere forte.
Quarti classificati, a pari merito (in ordine alfabetico):
- Alice Agostinelli – “A testa bassa” – Ranica (Bergamo)
- Claudio Alciator – “Il dissenso” – Roma
- Barbara Barone – “7 dicembre 2012” – Milano
- Francesco Buccafusca – “Mio padre” – Torino
- Alessandro Caparesi – “Delitto irrisolto” – Roma
- Alessandro Corsi – “Angoli dolci” – Livorno
- Leonardo D’Amico – “Toglietemi tutto” – Caltanissetta
- Luciano De Fortuna – “Il nostro secondo momento” – S. Maria Capua Vetere (Caserta)
- Filomena Del Vecchio – “Appartiene la notte” – Remedello Sotto (Brescia)
- Chiara Fortunati – “Nostalgia” – Monterotondo (Roma)
- Louis Glacier – “Notturno 13.77” – Alba (Cuneo)
- Elio Lunghi – “Moby Dick” – Manerba del Garda (Brescia)
- Simona Maggiore – “Poeta” – Quinto di Treviso (Treviso)
- Paola Marinelli – “Il drogato” – Andria (Barletta-Andria-Trani)
- Rosamaria Nicassio – “Eco” – Adelfia (Bari)
- Elena Nutini – “Notte sulla Francigena (pellegrinaggio nel terzo millennio)” – Firenze
- Paola Orsini – “Consapevole illusione” – Roccagorga (Latina)
- Mariangela Padovani – “Avvolta da una nube opaca” – Bologna
- Milena Perico – “Fratello minore” – Brunico (Bolzano)
- Francesco Salvini – “Equinozio” – La Spezia
- Donatella Sarchini – “Pazienza” – Milano
- Lorenzo Simonini – “Io e te” – Viareggio (Lucca)
- Luca Giuseppe Tagliabue – “Clessidra” – Verano Brianza (Monza)
- Emilia Turiano – “Spersa” – Roma
- Angelo Vaccari – “Il carnevale” – Nonantola (Modena)
- Stefania Vecchiato – “Bianca” – Oderzo (Treviso)
EDITO
Sezione romanzo
- Silvia Longo – “Il tempo tagliato” – Alba (Cuneo)
Sul filo di una narrazione preziosa ed elegante si dipana la storia della protagonista, una donna di quarantatré anni che ha vissuto all’ombra del celebre marito, dimentica di sé. Soltanto adesso, rimasta sola per l’improvvisa morte di lui, trova la forza di accettare una verità scomoda e voltare pagina, complice l’incontro felice con un uomo capace di ascoltare e di leggerle dentro. - Andrea Fiorenza – “L’elefante nel salotto” – Casalecchio di Reno (Bologna)
Il libro colpisce poiché tratta un argomento sempre attuale, ossia il disagio giovanile, in modo lineare e coerente. La trama si dipana in maniera accattivante, sempre coadiuvata da un linguaggio fluido e fresco, che rifugge da ogni stereotipo. - Peter Zeller – “I mandarini sotto la neve” – Bari
Il libro si segnala per la capacità dell’Autore di trascinare il lettore all’interno della narrazione tramite un racconto autobiografico ricco di aneddoti, ben sostenuti da un linguaggio scorrevole e da un ritmo narrativo sempre vivace.
Menzione speciale della Giuria:
- Arturo Bernava – “Scarpette bianche” – Chieti
Una storia coinvolgente, raccontata con un pizzico di intelligente e piacevole ironia. La narrazione presenta delle discontinuità, ma l’accurata ricostruzione storica e d’ambiente e il buon taglio di alcuni personaggi ne fanno un lavoro pregevole. - Roberta Tamiso – “Lucrecia” – Ascoli Piceno
Il romanzo affronta un tema difficile e forse poco conosciuto nei suoi risvolti più intimi. Il protagonista, un uomo che deciderà di diventare donna, si racconta con sofferta sincerità in un linguaggio lineare, lontano tanto dagli artifici stilistici quanto dalla volgarità.
Quarti classificati, a pari merito (in ordine alfabetico):
- Gabriele Astolfi – “Tumuori” – Bologna
- Gianna Botti – “All’ombra del gigante” – Marradi (Firenze)
- Antonella e Franco Caprio – “Non c’è Cuore” – Torino
- Francisca Da Silva – “A letto con il chirurgo estetico” – Padova
- Angela De Leo – “La via delle vedove” – Corato (Bari)
- Davide Di Giuseppe – “Il deserto dei fiori” – Cunardo (Varese)
- Sara Di Furia – “I segreti di Kane Town” – Castel Mella (Brescia)
- Michele Di Mauro – “L’Uomo-Carbone” – Lanciano (Chieti)
- Roberta Di Pascasio – “E-mozioni da poco” – Avezzano (L’Aquila)
- Vale Fiò – “Se un colpo di coda” – Porto Ercole (Grosseto)
- Antonio Giordano – “Il grande sipario” – Palermo
- Erika Rigamonti – “Binario 7” – Milano
- Luigi Saccomanno – “Scrittori brutta razza” – Gallipoli (Lecce)
- Eleonora Scali – “Un fiume di guai” – Arcola (La Spezia)
- Fabrizio Voltolini – “Hy-hoon” – Salò (Brescia)
Sezione poesia
- Milena Perico – “La spada e il cuore” – Brunico (Bolzano)
La silloge è stata apprezzata perché associa a sentimenti, sensazioni e percezioni complesse un linguaggio poetico limpido e scorrevole. Ogni lirica si mantiene lontana da atteggiamenti retorici, connotandosi per profondità e spiritualità. - Franca Canapini – “Il senso del sempre” – Arezzo
Frutto di un’attenta elaborazione sia tematica che stilistica, la raccolta è pregevole soprattutto in virtù di sprazzi di coinvolgente liricità, in cui l’Autrice riesce a raggiungere la sintesi più felice tra sentimento, immagine e parola. - Antonella Tissot – “Viaggio con sosta” – Milano
In un percorso poetico che ricalca un vissuto anche doloroso l’Autrice affida alla parola, semplice e meditata, il compito di mettere ordine e cercare risposte alle domande sul senso della vita che urgono e scatenano una folla di emozioni.
Quarti classificati, a pari merito (in ordine alfabetico):
- Lina Anoardi – “Poesia x pensare” – Vicenza
- Carlo Benincasa – “Metastasi dell’abbandono” – Roma
- Massimo De Ciechi – “Lasciando che il pensiero muti il fremito in poesia” – Bernate Ticino (Milano)
- Gaia Gentile – “Merimia” – Sabaudia (Latina)
- Luigia Paglia – “Viaggiatrice di emozioni” – Baia e Latina (Caserta)
- Renzo Piccoli – “Cantar de mi amor” – Bologna
- Daniele Santoro – “Sulla strada per Leobschüts” – Roma
Premi
Il primo classificato di ogni sezione inedita (“A” romanzo, “B” racconto e “C” poesia) ha ricevuto in premio la pubblicazione del proprio elaborato nelle collane di narrativa e poesia di Giovane Holden Edizioni.
Il primo classificato di ogni sezione edita (“D” romanzo , “E” poesia) ha ricevuto in premio un prestigioso kit da scrittore.