I vincitori – XV ed.

La Giuria ha proclamato i vincitori della XV ed. del Premio Letterario Nazionale Giovane Holden su un numero totale di 1209 partecipanti il 25 settembre 2021 a Viareggio.

ROMANZO INEDITO

1. classificato: Peter Zeller – La scomparsa di H
Motivazione: Si inizia da un funerale a tracciare il ritratto di H, descritto come “persona tormentata, curiosa, assetata di verità”. È un uomo dalle molte vite, H, un uomo come tanti: straordinario perché in grado di guardarsi dentro in profondità, e tracciare la via dei suoi smarrimenti e delle sue rinascite. Fortunato perché qualcuno ha accolto il suo desiderio di radunare la sua vita in un documento di Word, che adesso diventerà un libro, che permetterà ad altre persone di conoscere H. Zeller non perde mai la rotta nell’esplorare questa storia, nel ricostruire viaggi e turbamenti, nel fornirci citazioni colte e appigli di ordine storico e sociale: in filigrana ci siamo tutti noi, l’evoluzione della nostra società, le battaglie di ogni tipo, le miserie e le grandezze di ogni essere umano. 

2. classificato: Albino Monteduro – Una vita non inutile 
Motivazione: Una vita che sboccia tardivamente, quella del signor Ugo, che pare aver rinunciato da tanto alle ambizioni letterarie della sua gioventù, e invece proprio grazie a una brutta caduta dalle scale trova vecchi stimoli e nuovi equilibri alla soglia dei novant’anni. Delizioso ritratto di cura e dedizione ai tempi delle rsa, di vivace complicità ed eleganza, inno alle gioie e ai dolori di tutte le età. 

3. classificata: Laura Galletti – Gruppo Infotek buongiorno 
Motivazione: La vita di Emma è un pendolo che oscilla tra le telefonate cui rispondere in ufficio e le telecronache calcistiche che ogni sera ipnotizzano suo marito. Eppure, anche se la situazione pare senza sbocchi, riesce a leggere tutto con sguardo divertito, così questa storia dalla trama ben ritmata e dalla prosa energica e scoppiettante ci dà la speranza, se non la conferma, che il mondo è degli ottimisti. 

Premio Speciale della Giuria: Francesco Gozzo – Odissea per TRAPPIST-1 
Motivazione: Perfettamente nel solco della tradizione di genere, Gozzo ci precipita nel bel mezzo di un lungo viaggio spaziale, costringendoci a sintonizzarci sulle frequenze di motori ad antimateria per poi farci comprendere, come sempre accade quando l’autore scrive con cognizione di causa, che la fantascienza parla di un futuro angosciante per dare voce alle angosce del presente. 

Premio Speciale della Giuria: Gianni Iotti – Te-fa-min
Motivazione: Nino percorre la sua vita spesso a fianco della morte, tra desiderio, donne, immersioni nella musica classica e lunghe riflessioni filosofiche, coscienza politica e allucinazioni. La vita di Nino è un fiume d’acqua stagnante e insieme un quadro di Chagall, e per narrarla Iotti impiega i giusti registri per ogni angolazione della storia e imbastisce una trama che riporta ordine all’insieme.

Lista finalisti pari merito (in ordine alfabetico):

  • Elisa Bellumori – “Foggy searchers – Il pozzo di Waterose” – Grosseto
  • Antonella Bevilacqua – “Se gli uomini fossero alberi” – Cutro (Crotone)
  • Laura Bresciani Stančič – “L’abbraccio di Lucy” – Pietrasanta (Lucca)
  • Laura Casadei – “Cercando una ragione” – Monte San Savino (Arezzo)
  • Giancarlo Cotone – “Il tiglio del deserto” – San Donato Milanese (Milano)
  • Flavio Dall’Amico – “Parole, Opere e Omissioni” – Marano Vicentino (Vicenza)
  • Mafalda Daniele – “Remm – Tra viaggi, intuizioni e imperativi” – Lamezia Terme (Catanzaro)
  • Angelo de Marco – “La mia First Lady” – Messina
  • Giorgio Ecclesie – “Il tesoro di Vereto” – Brindisi
  • Ermanno Fugagnoli – “Il passaggio stretto” – Venezia
  • Angela Maria Giovannoni – “Il viaggi oemozionante della Prof.” – Pisa
  • Francesco Grano – “Luce sinistra in hospice” – Novara
  • Bogdan Groza – “Azuur e Blozend” – Marengo (Mantova)
  • Lucilla Laconi – “Stella – Storie d’amore e di guerra” – Castello di Annone (Asti)
  • Gabriele Missaglia – “La souris” – Dizzasco Muronico (Como)
  • Daniele Ossola – “Identità in conflitto” – Ranco (Varese)
  • Luca Pellizzoni – “Odio comandato” – Cantù (Como) – N.B. L’Autore viene squalificato a norma dell’articolo 2 del bando di concorso. Il romanzo inedito iscritto al premio letterario nella sezione A in corso di selezione veniva contrattualizzato con regolare editore perdendo così la necessaria qualifica di ‘inedito’.
  • Paolo Petrocelli – “Io e il generale” – Forlì
  • Dario Snaidero – “La breve vita del Sole Nascente” – Roma
  • Lorenzo Tarozzi – “Una confusione di corvi” – San Prospero (Modena)
  • Mariella Todaro – “Maestre” – Leivi (Genova)
  • Sabrina Tonin – “Mi pento e mi dolgo” – Tombolo (Padova)
  • Daniele Torquati – “Il demone della tempesta” – Pisa
  • Francesco Tranquilli – “Dopo un breve sonno” – S. Benedetto Del Tronto (Ascoli Piceno)
  • Vittoria Traversari – “La mia amica Giuda” – Gonnosfanadiga (Sud Sardegna)

RACCONTO INEDITO

1. classificato: Giancarlo Cotone – Adelmo Petrolo Portinari 
Motivazione: Originalità, mistero, ottimismo, ironia, una scrittura fluida, elementi che si coniugano mirabilmente in questo racconto. Immerso in una atmosfera onirica ci parla in modo fantasioso dei virus, presenze fatte di quella sostanza a metà tra il sogno e l’incubo. Il cielo è sempre pieno di presenze, quelle che gli umani non vedono sono innocue e interagiscono, eventualmente, solo con gli animali. Ma a un tratto gli umani iniziano a vedere decine, centinaia di strane creature dall’aria minacciosa che nessuno conosceva prima, ben diverse dalla presenza misteriosa e gentile di Adelmo Petrolo Portinari. L’autore non si addentra nella ricerca di possibili verità ma, al contempo, con profondità e leggerezza, liberandoci da inutili angosce sdrammatizza e ipotizza un termine alla loro presenza nonché il ritorno di quella ben più gradevole, anche se non meno misteriosa, di Adelmo Petrolo Portinari. 

2. classificata: Maddalena Frangioni – L’eco del mare 
Motivazione: L’incontro di due donne diverse tra loro per età e ruoli: una la Badante l’altra la Signora. Entrambe sofferenti, la prima licenziata, rimasta senza lavoro, si trova costretta, per ragioni economiche, a lasciare il proprio paese e soprattutto la figlia per andare a servizio; la seconda, a causa di un incidente occorsole cinque anni prima, si ritrova ora su una sedia a rotelle, invalida e bisognosa di aiuto. Due donne con storie diverse e socialmente distanti poi… l’imprevisto. Il mare, la sabbia, il cullare lento delle onde; la vicinanza alla natura, ai valori primordiali, fa emergere forti emozioni cancellando le differenze sociali, placando ricordi, rivendicazioni, dolori. Un incontro di cuori, una condivisione che le fa sentire vicine. Un racconto che ci conduce sui sentieri della tenerezza.

3. classificato: Silverio Scognamiglio – Maledetto cavallo! 
Motivazione: La difficile costruzione di una scacchiera all’interno di un campo di concentramento a opera di due cugini, Pavel e Tomas, con l’aiuto di un loro amico, Jan, è al centro di questo racconto e con essa la passione per il gioco degli scacchi; una passione che aiuta a dare senso al vissuto fino a diventare salvezza e condanna per i protagonisti. Passione condivisa dal comandante del campo che coinvolgerà i cugini in una ultima partita, posta in gioco la vita. Interessante il concatenarsi degli eventi e il ritmo della narrazione che a essa si adegua perfettamente. 

Premio Speciale della Giuria: DeadlyLuka – Principe azzurro 
Motivazione: Il racconto offre lo squarcio su un mondo dove uomini senza scrupoli usano altri esseri umani, donne nello specifico, a fini di lucro ossia la prostituzione. Senza alcuna pietà e per poche centinaia di euro, alcuni di loro si rendono disponibili a condurle alla morte, manipolandone i sentimenti. Un racconto spietato, nella sua esatta concezione, che narra di un mondo spietato e ci ricorda che il male esiste.

Premio Speciale della Giuria: Claudio Sandrini – Un amore malato 
Motivazione: Il racconto è la cronaca di una violenza che si dispiega tra le righe di una ordinaria quotidianità. Protagonisti una donna innamorata e il suo compagno geloso. Il lettore è catapultato, grazie alla struttura narrativa, nelle spirali di pensiero che attanagliano la giovane. Amore e gelosia sono due sentimenti forti che a tratti sembrano giustificare la violenza subita. Alla fine, però, c’è la resa di ogni illusione, e la consapevolezza di dover operare la scelta del distacco, un distacco necessario per poter continuare a vivere.

Lista finalisti pari merito (in ordine alfabetico):

  • Silvia Alonso – Il ladro di sogni
  • Paolo Barsanti – La guerra del pane
  • Piko Cordis – Sororité
  • Alessandro Corsi – Il suo capolavoro
  • Giovanni Della Casa – Inappropriato
  • Vittorio Emanuele Di Paola – Un dolcissimo arrivederci
  • Francesca Fontanazza – La Mappa
  • Costanza Frateschi – L’ultimo fotoromanzo
  • Ermanno Gelati – Amore e Psiche
  • Luca Gemme – Il ritratto di Violante
  • Massimiliano Ivagnes – Se non qui, dove?
  • Alessandra Marini – Coglierò per te l’ultima rosa del giardino
  • Clio Petazzoni – L’accumulatrice seriale
  • Paolo Petrocelli – Il pieno e il vuoto
  • Giuseppe Raineri – L’uomo che amava le giraffe
  • Giovanni Davide Sannia – Stupidaggini!
  • Giovanni Scalera – Milano da bere
  • Andrea Scaricamazza – Una lurida giornata di agosto
  • Rosanna Scimia – Gustave e Victoire
  • Stefania Silvestri – Il Trinca
  • Sabrina Tonin – La moto Guzzi di don Romanino
  • Lucia Urbano – Nel giardino
  • Alessio Vaglio – Dialogo sul letto di morte
  • Guido Vianello – Tumulti
  • Sharon Zeller – Uno schiaffo appena svegli

POESIA INEDITA

1. classificato: Luca Benatti – Giaceranno le mie mani 
Motivazione: Il sentimento della perdita e lo strazio dell’abbandono, uniti alla cupa disperazione che nasce della consapevolezza di un’assenza incolmabile, sono i motivi ricorrenti, ribaditi più e più volte, di questa composizione, così come ricorrenti sono i riferimenti alla natura, che non è mai sole o primavera, ma vento che sferza, gelo invernale, tenebre, silenzio e deserto… quasi una matrigna di leopardiana memoria. L’abbandono e la solitudine a cui pare infine abbandonarsi il Poeta, sebbene non senza lotta, non senza ricerca e affanno, sono l’ultima meta abissale di un naufragio che non approda ad alcuna riva, ma sprofonda.

2. classificata: Elisabetta Liberatore – Quando tutto sarà giusto 
Motivazione: Un piglio originale, affatto banale, anima questi versi che, come da un futuro anteriore, “quando tutto sarà [di nuovo] giusto” e “le stagioni risorte”, guardano a questo nostro presente di reclusa sospensione – il “tempo depennato” – come a un periodo concluso ma che ancora ci aleggia intorno come una fantasmatica (“frusciante”) presenza malefica. Senza mai nominare l’ovvio, che con acuta definizione chiama “la patina di un nome” o una “cronaca di cifre”, la Poetessa ne mostra gli inequivocabili riferimenti e lo riveste degli echi e dei “vecchi silenzi”, consapevole che resterà ancora a lungo in tutti noi il gusto amaro del “vissuto di fiele”.

3. classificata: Erika Conti – Genealogie 
Motivazione: Sono quasi un epitaffio questi versi brevi ed essenziali, dal ritmo sincopato, monocromi come la foto della “donna che non ride”. La suggestiva immagine del peso del mondo che grava sulle spalle della madre privata anzitempo dei figli è antica al punto da divenire arcaica; a essa si contrappongono le figure dei figli evocate dalla serrata riflessione poetica conclusiva: forme umane sepolte in un “altrove” irraggiungibile dove, ancora, è una fame atavica ed eternamente insaziabile a violare e comprometterne irrimediabilmente il riposo anche dopo la morte.

Premio Speciale della Giuria: Carlo Ricci – La forma del tempo
Motivazione: Lunghi versi, che quasi faticano a trovare il ritmo dell’afflato lirico ma che si rafforzano di suggestioni e di ironiche similitudini al limite dell’allegoria, celebrano lo strano rapporto con il misuratore del Tempo, un vecchio orologio meccanico. Lo strumento, che al pari di una fiera “ruggisce d’eterno”, pare attenderci come in agguato (“sta lì in disparte e scruta come un satrapo ottomano”) per mettere in crisi le nostre granitiche certezze di “abitatori d’occidente”, legate alla tridimensionalità dello spazio euclideo e impermeabili all’enigma del fluire del Tempo, quella misteriosa quarta dimensione che pure intravvede nel “meccanismo cruento” chi è intento a girare la chiave della ricarica.

Premio Speciale della Giuria: Stefania Silvestri – Piccoli viandanti
Motivazione: Le ripetute tragedie dell’emigrazione suscitano emozioni forti, non possono lasciare indifferenti e quando è la cronaca dei media a darne conto l’asticella dei sentimenti si sposta vertiginosamente verso l’alto: i commenti si caricano di iperboli e le parole che prevalgono sono orrore, sgomento, rabbia, furore assai più che pietà o compassione, così come per le immagini proposte, che sono definite agghiaccianti, strazianti, terribili. Lo sguardo della Poesia, come in questo caso, scevra da espressioni a effetto è invece dolente e partecipe, pietosa e carica di umana e compassionevole commiserazione: accompagna quasi sottovoce i bambini in fuga, “piccole rondini assetate”, nel loro viaggio della “speranza tradita”, ne scruta l’ultima lacrima colta dalle onde e custodita dal Mare e tristemente li veglia, infine, ormai “marmoree sculture”, forme esanimi deposte sulla sabbia.

Lista finalisti pari merito (in ordine alfabetico):

  • Wanda Allievi – “Bella Islanda…” – Lomazzo (Como)
  • Serena Bianchieri – “Materno mare” – San Biagio Della Cima (Imperia)
  • Davide Caputa – “Spiriti celesti” – Genova
  • Riccardo Carli Ballola – “Piena di grazia” – Comacchio (Ferrara)
  • Rosetta Chisari – “L’odore del vento” – Capoliveri (Livorno)
  • Francesco D’Andrea – “La poesia” – Torre del Lago Puccini (Lucca)
  • Laura De Menech – “Cuori erranti” – Belluno
  • Giorgio Ecclesie – “La leggenda di Leucasia” – Brindisi
  • Angela Fabbri – “Tu hai veduto mio padre?” – Ferrara
  • Massimo Fazzari – “Fino all’ultimo istante” – Napoli
  • Margherita Flore – “Vorrei” – Firenze
  • Tommaso Franchini – “Fluttuazioni” – Forte dei Marmi (Lucca)
  • Roberto Grillone – “Sono nel vento” – San Severino Marche (Macerata)
  • Marco Michele Lanz – “Il pupazzo di neve” – Biella
  • Cinzia Locatelli – “In punta di piedi” – Bottanugo (Bergamo)
  • Remo Mari – “Solitudine perfetta” – Monte San Savino (Arezzo)
  • Emilia Parise – “La casetta” – Marano Marchesato (Cosenza)
  • Davide Parma – “Quando il cielo apre gli occhi” – Genova
  • Francesco Perrucci – “Lieve, va” – Manduria (Taranto)
  • Giuseppe Raineri – “Al tramonto” – Bergamo
  • Cinzia Rizzi – “L’album ritrovato” – Carugate (Milano)
  • Donatella Sarchini – “La lunga corsa” – Milano
  • Serena Sclavi – “Se mi guardi” – Viareggio (Lucca)
  • Vittoria Tomassoni – “Vite” – Rieti
  • Elvira Trap – “Occhi” – Genova

ROMANZO EDITO

1. classificato: Valerio Luigi Beretta – Il giardino dei fiori di pietra 
Motivazione: Un romanzo denso, emozionale, che ha il pregio di proteggere i giusti valori, custodire la memoria e tramandare le atrocità di un periodo storico, quello nazista, che non possono essere dimenticate, proprio perché non si ripetano. Prove di vita dolorose, ricordi incancellabili, violenza, ingiustizia e prevaricazione in una storia difficile, piagata, malata. Un’amicizia tra due giovani provati e sconcertati, che si ritrovano a guerra finita, per capire e capirsi, rintracciare e ricostruire una possibile verità.

2. classificato: Anna Cantagallo – Arazzo familiare
Motivazione: Un romanzo che si legge con piacere fino all’ultima pagina, che sottolinea i contrasti, le interferenze della vita dei protagonisti, mai lineare, ma complessa, intricata, sofferta e imprevedibile, legata alla storia del Novecento tra due guerre mondiali e i moti del ’68. Tre generazioni a confronto: una nonna, una madre e una figlia, in conflitto o in armonia, che ricercano ognuna la propria verità, gli amori taciuti tra inquietudini sentimentali, che le tormentano. Un gioco di memoria sfalsato su piani temporali diversi, che rende sorprendente la tessitura di un arazzo familiare compiuto e singolare.

3. classificato: Annick Emdin – Io sono del mio amato
Motivazione: Sentimenti autentici, ancore a cui assicurarsi nel passato e nel presente. Due generazioni di ebrei ultraortodossi a confronto: il nonno Chaim e suo nipote Levi, legati nel racconto alla storia dell’Olocausto e della guerra tra palestinesi e israeliani. E c’è anche l’amore arduo tra Levi e Yael, così distanti fra loro, che comporta scelte difficili. Un romanzo emozionale, coinvolgente, di radici e legami familiari che perdurano saldi e indistruttibili.

Premio Speciale della Giuria: Francesco Sala – Anime salve
Motivazione: Non solo un giallo intrigante, pieno di suspense e colpi di scena come si richiede a un libro del genere, ma un romanzo, caleidoscopio di immagini diffuse, con una folla di personaggi singolari, con caratteri a dir poco bizzarri, che catturano l’attenzione e invitano il lettore a indagare anche nelle loro anime, insieme al commissario Dallari, in una Modena del 1929. 

Premio Speciale della Giuria: Ornella Spagnulo – Maddalena bipolare
Motivazione: Qual è, in un soggetto bipolare, la parte da curare? L’Io rispettoso delle convenzioni, opportunista, asettico nel rispetto delle norme di convivenza civile oppure l’Io capace di provare emozioni, di innamorarsi degli altri, di soffrire e condividere con gli altri la sofferenza e la compassione? La domanda sorge spontanea nel corso della lettura del romanzo di Ornella Spagnuolo Maddalena Bipolare, anche se qui non possiamo, ovviamente, trovare una risposta. La scelta operata dallo psichiatra però la percepiamo da subito come incongruente, forse disastrosa, capace solo di aumentare l’angoscia della paziente Sabrina/Maddalena, diligentemente abbandonata a se stessa. La capacità di catturare il lettore e condurlo, attraversando i terreni della prosa e della poesia, verso l’intuizione prima e la chiara percezione poi del malessere pervasivo che provoca la sofferenza psichiatrica è la prova che conferma la presenza di una scrittura di spessore.

Lista finalisti pari merito (in ordine alfabetico):

  • J. C. Casalini – “Hypnos” – Rozzano (Milano)
  • Giulianna D’Annunzio – “Ti do una zampa” – Cisterna di Latina (Latina)
  • Gianluca Del Chicca – “Quel dolorino in basso a sinistra” – Livorno
  • Marco Dorati – “Trappola per vespe” – Milano
  • Marcello Fenili – “Rebus” – Torino
  • Antonio Ferrero – “Marciamo e spariamo” – Cuneo
  • Serena Guerra – “A cavallo verso nessuno” – Viareggio (Lucca)
  • Maria Cristina Impagnatiello – “Valérie” – San Giuliano Terme (Pisa)
  • Marcello Loprencipe – “Il venditore di ghiaccio” – Sacrofano (Roma)
  • Vittoria Lotti – “Una crepa nel cuore delle cose” – Bologna
  • Paolo Magrini Montabone – “Foglie a forma di cuore” – S. Antonino di Susa (Torino)
  • Claudio Lecci, Mariella Di Monte – “Perché scende la notte” – Forlì (Forlì-Cesena) – Torremaggiore (Foggia)
  • Paola Melis – “Un’altra vita” – Viterbo
  • Dario Miele – “Rosso scabroso” – Catania
  • Giovanni Pedrani – “Delitto al premio letterario” – Saronno (Varese)
  • Mauro Resta – “Grazie, strega” – Napoli
  • Marina Sponsillo – “Loro sono là” – Borgaro Torinese (Torino)
  • Lorena Tessaro – “La gabbia degli innocenti” – San Daniele del Friuli (Udine)
  • Anna Maria Tosi – “Nei giorni dello scorpione” – Sassuolo
  • Elvira Trap – “Le mele rosse sono velenose” – Genova

POESIA EDITA

1. classificato: Brina Maurer – L’innocenza usurpata
Motivazione: Poesia come denuncia, finalizzata a esprimere in sintesi l’accorato rifiuto della violenza sulle creature più deboli e indifese, in particolare gli animali. Dichiarato, del resto, è l’impegno di dar voce a chi non ha voce, facendo della parola uno straordinario strumento di progresso. La silloge descrive una realtà contemporanea malata che pone domande al lettore e sollecita l’impegno morale di elaborare soluzioni. La voce della Poetessa privilegia un linguaggio graffiante, costellato di neologismi e metafore ardite; un lessico preciso e incisivo come scalpello sulla pietra. Versi forti, tessuti di verità scomode, capaci però di trattenere immagini di autentica poesia. 

2. classificato:Camilla Ziglia – Rivelazioni d’acqua
Motivazione: Una silloge di poesie, in apparenza immediate e leggere, che richiamano per linguaggio e struttura la lezione dell’ermetismo. Le immagini sembrano frantumarsi nei versi brevi, nel lessico colto e insieme sintetico, nelle riflessioni che hanno il sapore emotivo di lampi immediati raccolti e accantonati. La superficie del lago, specchio forse dell’esistenza, risulta ambigua come la vita, perché se da un lato cattura con felice impatto emotivo la bellezza della natura, dall’altro nasconde e si addensa di mistero. Quattro sezioni, intimamente connesse a ricercare la vera essenza della vita.

3. classificato: Gaia Gentile – Kahliamoci
Motivazione: Protagonista assoluta di questo poemetto teatrale è Frida Kalo, artista e donna di notevole spessore, che ha fatto, suo malgrado, del dolore una costante della propria travagliata esistenza e insieme l’essenza della propria arte. Nell’alternarsi di prosa lirica e poesia, il lessico utilizza termini caldi, bollenti, accanto ad altri che tagliano come il ghiaccio. Nel complesso un testo di felice impatto emotivo.

Premio Speciale della Giuria: Luciano Delucchi – Spersi
Motivazione: Un sentimento di sincero dolore, nutrito di rabbia e compassione, anima le poesie di questa silloge. Dolore per il male del mondo di cui sono ricche le cronache dei quotidiani; compassione per le vittime; rabbia per la colpevole indifferenza spesso ammantata di falso buonismo. Versi brevi, scarni, moderni.

Premio Speciale della Giuria: Giacomo Nanni – La rosa e il tempo
Motivazione: È il titolo di un breve testo in prosa quello che si legge in copertina, spia di un’ambiguità propria di tutta la silloge, dove il senso angoscioso del tempo che passa convive a tratti con un sentimento della vita di grande intensità e dolcezza. Particolarmente felici alcune poesie brevi dal sapore vagamente ermetico.

Lista finalisti pari merito (in ordine alfabetico):

  • Marilena Abbatepaolo – “Partitura in versi” – Roma
  • Virgilio Atz – “Passim” – Belgioioso (Pavia)
  • Francesco Azzirri – “Il casale dei morti” – Carmignano (Prato)
  • Cristina Biasoli – “All’ombra dei fiori” – Molinella (Bologna)
  • Rinaldo Cirillo – “Sensibilità e follia” – Vecchiano (Pisa)
  • Fabio Clerici – “Ogni abuso sarà punito” – Milano
  • Marinella Cossu – “Si vive e basta” – Sagrado (Gorizia)
  • Carlo Giacobbi – “Abitare il transito” – Rieti
  • Giorgio Gramolini – “Attraversare il nulla” – Cesate (Milano)
  • Renzo Piccoli – “Qual perfetto appiglio” – Bologna

RACCONTI EDITI

1. classificata: Enrica Mambretti – Come nuvole innamorate
Motivazione: Con scrittura gradevole, accattivante, piacevole, calda, avvolgente e con passaggi repentini dal grandangolo al primo piano ben gestiti, Enrica Mambretti propone, in Come nuvole innamorate, storie di vita apparentemente animale. I sentimenti che i protagonisti dei racconti provocano e provano sono, infatti, tutti umani, profondamente umani. Le emozioni, descritte precipuamente per separare il racconto dall’aneddoto e dallo svarione, delineano poi filiformi confini che si preparano ad una fusione per dimostrare l’inesistenza di differenze: uomini e animali, pur vivendo vite separate, si confrontano e confondono costruendo, nel loro incontro, un linguaggio unico, condiviso, partecipato. È il linguaggio universale dell’amore che lega indissolubilmente, da sempre, l’uomo al mondo animale, a quel mondo al quale lui stesso sa di appartenere. 

2. classificato: Giulio Natali – Questioni di testa
Motivazione: La brevità delle storie è sapientemente accompagnata da una scrittura capace di adattarsi al testo. La cogliamo a volte spiritosa e frizzante, altre amara e straziante, e ancora ironica e cinica ma sempre capace di aiutare il lettore a interpretare i toni grigi della quotidianità. Così l’ordinario si fa straordinario, l’abituale diviene eccezionale, il consueto si trasforma in pregiato. La storia banale diventa speciale e vincola il lettore a percepirla come nei fatti è: universale. Giulio Natali nei suoi brevi racconti, raccolti nella silloge Questioni di testa, descrive i protagonisti facendoli emergere dai miseri contesti deludenti e banali dell’esistenza per immergerli nel crogiuolo d’un calibrato pessimismo che li rende profondamente simili al resto dell’umanità.

3. classificato: Luca Angelo Spallone – Eterno Autunno. Dodici incubi di carta
Motivazione: I dodici racconti di Luca Angelo Spallone hanno un binario ben delineato: da una parte il perturbante di Freud e dall’altra la devastazione dell’incubo. L’incerto dell’esistenza si muove nell’eterna stagione dell’autunno che radica gli stati d’animo nell’angoscia permanente dell’inesattezza della percezione, negli incubi interiori, nelle visioni oniriche e fantastiche. È per questo groviglio di sofferenze, di tormenti, di afflizioni che appaiono improvvisi e sorprendenti i colpi di scena sapientemente costruiti dallo scrittore, obbligando il lettore a un’introspezione per la ricerca e la scoperta delle proprie paure. Ci saranno luci all’orizzonte, spiragli, oppure l’eterno autunno avvolgerà lo Spirito dell’umanità sino alla sua conclusione? 

Premio Speciale della Giuria: Franca Gualtieri – Materni dettagli
Motivazione: Due oggetti segnano le pagine del libro creando un collegamento virtuale e simbolico tra le varie pagine: un mazzo di fiori e un biglietto che accompagna un disco di Charles Aznavour regalati da un alunno a una persona speciale del liceo frequentato. Gli otto racconti assorbono così delicatezza dai fiori e dolcezza dalla poesia del semplice ma non banale regalo. Le parole possono quindi accarezzare il lettore sin dalle prime pagine degli otto racconti che Franca Gualtieri ha sapientemente organizzato nella silloge Materni dettagli: omaggio postumo alla madre scoperta come importante punto di riferimento per numerose generazioni di studenti, molti dei quali suoi coetanei.

Premio Speciale della Giuria: Patrizia Lazzari – L’ottava sopra
Motivazione: Anche l’abitudinarietà, la routine della quotidianità e l’ordinarietà dei giorni della settimana che sempre uguali a se stessi sembrano susseguirsi in una normalità che potrebbe annichilire può emozionare se la loro descrizione esce dall’abilità espositiva di Patrizia Lazzeri. La sua scrittura precisa coinvolge il lettore in tutte le pagine che compongono la silloge di racconti L’ottava sopra, obbligando a osservare attentamente i colori dei quadri al femminile dipinti con abili pennellate. L’armonia costruita in ogni singolo racconto tocca il pensiero e non può certo deludere se il lieto fine, come d’altronde nella vita reale, nelle storie presentate è quasi sempre assente.

Lista finalisti pari merito (in ordine alfabetico):

  • Francesca Bertelli – “Breve e intenso” – Rivanazzo Terme (Pavia)
  • Luigi Bonomi – “Sono morto tante volte ma così bene mai” – Collegno (Torino)
  • Francesca Cammisa – “Diciott’anni e dintorni” – Roma
  • Federica Cunego – “Demoni di polistirolo” – Busto Arsizio (Varese)
  • Elvira Del Monaco Roll – “L’autunno avanza con passo leggero” – Castel Volturno (Caserta)
  • Giorgio Gramolini – “Storielle bastarde” – Cesate (Milano)
  • Patrizia Lari – “La favola delle nuvole nere” – Grosseto
  • Guido Leoni – “Nella realtà e l’illusione” – Riva sul Garda (Trento)
  • Giovanni Mignini – “Futuro anteriore” – Loreto (Ancona)
  • Attilio Spaccarelli – “Seduti è meglio… o no?” – Roma

Pubblicato da premighstreghebuk

Premi Letterari Nazionali: - Giovane Holden - Streghe Vampiri & Co. - Bukowski

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora